Le cellette dedicate alla Madonna a Spadarolo e Vergiano

A Spadarolo sono presenti  quattro cellette dedicate alla Madonna.

Una si trova in via Pietrarubbia, strada che porta al fiume, quasi davanti 

alla casa dei Sig. Sabba, all’incrocio con una via che permette il transito sotto l’autostrada.

E’ presente una dedica che recita così “Dono questo rivestimento in marmo per meglio onorare la S.Vergine in riconoscenza di grazia ricevuta. Bascucci Giovanni Rimini 30 -11-1957”

Si tratta d una Madonna in terracotta di 30 cm circa, il cui viso è rovinato ma la posizione delle braccia, la destra appoggiata sul cuore, la sinistra aperta come per abbracciare tutti i devoti e l’inarcamento in avanti della testa dà alla statuina una grazia, una dolcezza particolare.

La struttura  della celletta è quella classica di un parallelepipedo alto e stretto e la nicchia profonda e piccola. E’ senz’altro precedente al 1957 perché si dice che è stata  ricoperta col marmo, ma dalla dedica si evince che la celletta fosse già esistente.

 

Una seconda celletta si trova sull’incrocio fra via Mavoncello e via Borghetto nella proprietà dei Migani ed è stata restaurata nel 2000. Pierluigi Migani  ci dice che nel 1963 c’era già e che era meta delle processioni per le Rogazioni, preghiere per il buon raccolto, molto sentite dai contadini che partecipavano numerosi.

Un percorso era appunto dalla Chiesa alla celletta dei Migani , un altro sulla via Montalbano, verso “l’ex ristorante Giovannino”. Secondo Pierluigi risale alla fine dell’’800, infatti al momento del restauro, realizzato da Averardi Giuseppe un pensionato ex dipendente dell’Acquedotto, ora Hera, è stata tolta una pietra che rimpiccioliva la nicchia rendendola molto simile a tutte le altre cellette, mentre ora, che è restaurata è più larga, con la nicchia ampia e non troppo profonda con i mattoncini a vista ,  mentre prima era intonacata. Sembra quindi che abbia subito più restauri.

La Madonnina presente è stata donata da un fedele, svizzero, lefevriano, prima c’era un semplice quadro. Per completare il restauro manca ancora una piccola croce, già pronta,  da inserire sulla cima del tettino della celletta. E’ sempre ben curata, sono quasi sempre presenti i fiori portati dai parrocchiani.

 

Una piccola celletta moderna si trova davanti alla casa dei Sig.Gori in via Secchiano. Riporta una preghiera:

 


”La Madonna della Rocchetta.

Qui con dimessa a fronte,

o passegger T’arresta.

Qui delle grazie

Il fonte

La madre di Dio

è questa, mirala,

piangi e prega

ch’ella ai devoti suoi

Grazie non nega.”


 

Nel 1984 il 25 marzo per ricordare l’anno Santo e il bimillenario della nascita della Madonna, don Pasquale Campobasso, allora parroco in Spadarolo, fece costruire un celletta sull’incrocio di Via Mirandola e via Montalbano nell’angolo del parcheggio della chiesa. Non è molto alta ma larga, la nicchia è ampia.

Ricordo con chiarezza il rito di affidamento, di consacrazione, dei parrocchiani alla Madonna fatto in quell’occasione e il richiamo di don Pasquale perché non eravamo stati troppo attenti.

Alla cerimonia secondo don Pasquale partecipò anche Mons.Polverelli. E’ rappresentata una Pietà in calco di gesso realizzata da G.Montanari che aveva un laboratorio in cui realizzava opere in rame battuto in città. Fu chiamata anche” Madonna degli abusivi”, perché don Pasquale si dimenticò di chiedere il permesso per la realizzazione. Così tutti quelli che in quel periodo avevano costruito abusivamente la sentivano come la “propria “Madonna.

Secondo don Pasquale doveva esserci un’altra celletta in via dei Mulini, verso il campo sportivo, ora però non c’è più, mentre dovrebbe essere presente ancora un luogo di preghiera privato nell’edificio  ormai cadente della famiglia Castracane.

A Vergiano ci sono cinque cellette  ben restaurate. In via Rodella, nella Gaiofana, inoltre è rimasta solo la campana e una statuina a ricordare la presenza di una bella celletta, anche se come luogo di preghiera è frequentato  ancor oggi per tutto il mese di maggio. La campana è lavorata in rilievo con un semplice ma bel crocifisso, mentre la statua della Madonna è quella tipica di Lourdes.

 

Prendendo la via Rodella, la prima celletta si incontra davanti alle case dei Bigucci, Urbinati,Fantini, è ubicata nella terra dei Zaghini.

Giuseppe Zaghini la fece costruire dopo la guerra per voto; infatti il figlio Guido militare, impiegato nei sottomarini, durante la guerra per tre o quattro anni non aveva dato più notizia di sé.

Era in America. Il padre riavutolo sano e salvo, per voto, fece costruire la celletta dedicata a “Regina Pacis 1946” .Oggi Guido ha 87 anni.

A questa celletta sono particolarmente affezionata per la recita del rosario che ci proponeva don Probo quando ancora non era prete.

Ricordo che tutte le sere arrivava con una tasca piena di caramelle e dopo la recita delle preghiere premiava la nostra devozione di bambini.

Anche oggi per  il mese di maggio ci si ritrova a pregare, anche se si preferisce stare nell’antistante cortile, per non rischiare di essere investiti dalle auto. Sia questa che quella più avanti nell’incrocio fra via Rodella e via Montigiano spesso sono ricche di fiori e c’è quasi sempre il lumino acceso segno della devozione dei parrocchiani.

Sicuramente la celletta davanti ai terreni di Leoni è più vecchia. Achille Zaghini ricorda che nel 1933, quando si è trasferito qui, era già presente. E’ stata restaurata di recente e Pino Fantini ha creato un cancelletto artistico  in ferro battuto con l’iniziale M.

Entrambe le cellette sono costruite con la struttura usuale, stretta e alta con una piccola ma profonda nicchia.

 

 Partendo dalla Marecchiese e salendo la  via Montefiorino si incontrano due cellette costruite per voto dopo il passaggio del fronte a Vergiano nella seconda guerra mondiale.

Una si trova proprio a ridosso del ponticello, sul mavone, vicino alla casa di Pasquini, nelle piccola nicchia c’è un busto di Madonna. Si legge Rifugiate qui dappresso nei giorni dello spavento e della morte(3-20 settembre 1944) invocando la Madonna trovarono scampo le famiglie Pasquini Perilli Fabbri Per voto”

 

Nella seconda celletta, che si trova all’inizio della salita, restaurata di recente non c’è più nessuna scritta perché è andata distrutta in un incidente. E’ nella proprietà dei Leonardi ed è stata costruita  anch’essa per voto.

 

Proseguendo sulla via Montefiorino verso la Martella c’è un’altra celletta con  Giuseppe e Maria due busti abbastanza alti.

Si legge Volgiti e ascolta Qui vedemmo il rapido avvicinarsi della morte in malsicura grotta e tra il fragor della battaglia pregammo e vincemmo la dura volontà con caldo amore e viva speranza. A sciogliere il voto le famiglie Agati,Agostini,Baldini Casadei Angelo Casadei Marta Della Motta di Blasi Fabbri Lanzetti Leardini Leonardi Metalli Pesci Pironi Raschi Rocchi Sancisi Tonini Tosi Venturini Muccioli Vergiano 21 settembre 1944”

 

Se escludiamo le cellette, costruite per voto nella seconda guerra mondiale, e anche quella in via Rodella distrutta negli anni ’70 di cui rimane la campana, si può rilevare alcune caratteristiche comuni di queste costruzioni. Intanto le cellette erano edificate agli incroci delle strade che portavano verso la chiesa parrocchiale, a distanza, ma non troppo forse proprio per permettere piccole processioni o preghiere. Venivano poi lasciate alla cura dei fedeli che si occupavano anche della loro sistemazione. Le più vecchie del nostro territorio, forse costruite nell’800 sembrano essere quelle in via Pietrarubbia, in via Mavoncello e in via Rodella, angolo con via Montigiano.

Tratto da “La Voce”  – nr 2 – anno 6 – maggio 2008